Legion D’Onore a Mariagrazia Chiuri

Mariagrazia Chiuri

È arrivata una notizia speciale nel mondo della Moda e soprattutto delle Donne: è stato consegnato ieri in Francia il Premio della Ordre national de la Légion d’honneur alla stilista italiana della Maison Dior, Mariagrazia Chiuri.

La stilista di Dior, è stata insignita ieri del riconoscimento del segretario di Stato e ministro delle Pari opportunità Marlène Schiappa e di Valentino Garavani.

Légion d’honneur a Mariagrazia Chiuri

Mariagrazia Chiuri

Premiazione di Mariagrazia Chiuri – thanks to quotidiano.net

La Legione D’Onore è un ordine cavalleresco istituito il 19 maggio 1802 da Napoleone Bonaparte, È l’onorificenza più alta attribuita dalla Repubblica francese a donne e uomini, sia francesi che stranieri, per meriti straordinari. Viene conferito, ad esempio, per meriti militari, o ad imprenditori di alto livello, sia ad impiegati di alto livello della pubblica amministrazione francese, anche a campioni sportivi, a personaggi che si siano contraddistinti nell’ambito del potere esecutivo, a chi ha agito nel far valere, come nel caso di Mariagrazia Chiuri, alti valori, come la parità di genere, coniugandoli ad imprenditorialità e creatività, al fashion business e al luxury market.

Settori, dove questi valori devono, per altro essere sempre Molto presenti e, costantemente, al centro, per salvaguardare i diritti della Donna, come fondamentali.

Settori dove parlare di “WOMEN FRIENDLY” non era, prima di un paio di anni fa, così scontato.

Il premio le è stato conferito, in primis, infatti, in quanto esprime nelle sue collezioni la sua determinazione e la filosofia femminista, che estrinseca inequivocabilmente, attraverso i messaggi delle sfilate, pensate come altrettanti manifesti, che incoraggiano un empowerment universale e una potente sorellanza.

Chi è Mariagrazia Chiuri

Nata nel ‘69 a Roma ha iniziato nell’alta moda nel ‘89 con Fendi disegnando la ItBag “Baguette”

Fu lei a reclutare Piccioli con cui poi lavorò per la maison Valentino dal ‘99 al 2016.

Ha presentato la sua prima sfilata di moda per Christian Dior nel 2016 facendo sfilare la celeberrima t-shirt di Chimamanda Ngozi Adichie : “We Should All Be Feminists” .

Dal 2016 è al timone della maison di Avenue Montaigne.

La Chiuri è la prima stilista donna italiana a ricevere un simile riconoscimento.

Accanto al marito e ai figli, Rachele e Nicolò, la creativa romana si è definita “Ancora oggi mi sento quella ragazza curiosa che andava a scuola a Roma per imparare il fashion design – ha detto Chiuri a Wwd -. Ricevere un riconoscimento così importante dalla Francia, che rappresenta la moda e la cultura, e dalle mani di una donna come Marlène Schiappa, che per me rappresenta i valori più importanti, è una grande emozione”.

Dior oggi

Guardando la sfilata Couture 2019 Dior si vede benissimo come, Maria Grazia Chiuri stia riflettendo sugli abiti la sua passione per Bernard Rudofsky. Nei suoi abiti c’è la ricerca spasmodica, non solo per quanto riguarda il modo in cui appaiono e ciò che ci piace o non ci piace della moda, ma, soprattutto, sul perché.

Mariagrazia Chiuri

Sfilata couture 2019 thanks to vogue

Dopo aver letto Bernard Rudofsky, che ha scritto il saggio del 1947 “Are Clothes Modern?” che ha accompagnato l’omonima mostra del MoMA, la Chiuri ne è rimasta folgorata.

Rudofsky postulava che molte convenzioni – a lungo considerate inseparabili dall’abito e quindi mai messe in discussione – sono, di fatto, inutili, peraltro nemmeno belle e persino dannose per le donne che le indossano. Ad esempio di quanto detto ha usato le “scarpe a punta”, e ha disegnato, a tutta risposta, i sandali piatti allacciati. Queste scarpe sono quelle che poi hanno ispirato le “scarpe calzino” sulla passerella di Chiuri di oggi.

Il concetto di “WOMEN FRIENDLY” sembrava una parolaccia finì ad oggi, a scapito della bellezza e del fascino. Ma la Chiuri ha deciso di sostenere o riscattare il concetto con la sua collezione haute couture dell’autunno 2019.

Utilizzando i concetti di Rudofsky, come base per i suoi abiti, la Chiuri ha così puntato sul comfort, sulla vivibilità di un abito così come degli accessori, delle scarpe.

Ha scelto il colore nero proprio perché non è interessante il colore quanto la geometria, la costruzione e la silhouette, la trama e il dettaglio, l’efficacia del design.

Il peplo, il caftano, le sue sagome sono semplici e moderne, senza imbottiture, quasi senza peso, fa infatti molto uso di veli, di reti di tessuti sovrapporrò a dare l’idea dell’impalpabile, come ad esempio nei sottili top in maglia sotto i corpetti degli abiti da sera, nelle gonne a rete sovrapposte…

Tutto ruota in un set di Penny Slinger, un’artista americana degli anni ’60 di origine londinese che praticava una sorta di surrealismo femminista.

Questa è stata definita la sfilata couture più convincente di Mariagrazia Chiuri fino ad oggi: la più elegante, originale e ad effetto, al tempo stesso.

Mariagrazia Chiuri alla chiusura della sfilata thanks to repubblica.it

Insomma i nostri Onori a Mariagrazia Chiuri!

About the Author

Marianna

Mi chiamo Marianna, sono una bohemian, imprenditrice, scrittrice, esperta nella ricerca del genio artistico dei luoghi, una creativa insomma. Ogni posto che ho visitato mi ha lasciato un pezzo della sua anima ed ha arricchito la mia, perché l’arte è racchiusa nell’anima dei luoghi e l'eleganza, da sempre, parte dall'anima.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *